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Era tanto tempo che non ascoltavo death metal, dai tempi più o meno della scuola, quando nello zaino avevo sempre qualche nastro dei Sepultura, degli Obituary e dei Death. In realtà però, non ho seguito questa scena con un interesse costante. A rinfocolare la vecchia fiamma, però, ci pensa Silvia Deurwaarder mandandomi quest'intervista con i brasiliani Krisiun. Ecco cosa ne è uscito fuori!

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ALEX E LA DEVOZIONE AL PURO DEATH METAL
di Silvia Deurwaarder, traduzione di Margherita Realmonte, fotografie di Edwin Van Der Ende from Concert Visions

I Krisiun sono uno dei nomi più importanti della nuova generazione death metal. Quest'anno sono stati in tour a lungo, facendosi notare tra l'altro al Metalfest e nelle loro date con i Morbid Angel. Ma la band non è nuova a questo tipo di esperienze, visto che in passato ha suonato con Cannibal Corpse, Kreator e molti altri. Si può dire che i Krisiun abbiano lavorato molto per costrure un loro proprio sound e per lasciare un segno indelebile nella scena metal. Attualmente sono in tour per promuovere il nuovo midrecord intitolato "Bloodshed". Prima del loro show a Nijmegen ho avuto l'opportunità di scambiare quattro chiacchiere con Alex Camargo, bassista e grunter dei Krisiun, che con con i fratelli Max and Moyses Kolesne, fondò la band quattordici anni fa. Ne è saltatata fuori una bella storia sulla forza di volontà di tre incredibili giovani brasiliani.

"BLOODSHED"
Ciao Alex, avete pensato il tour con i Behemoth come buon veicolo promozionale per il vostro ultimo midcd?
"Ci è capitata la possibilità di andare in tour in un periodo favorevole e abbiamo deciso di non lasciarci sfuggire l'occasione. suoneremo per 28 date in un mese, non male direi. Non è un tour di portata galattica, ma non ci possiamo lamentare affatto".
Siete stati molto impegnati di recente, come siete riusciti anche a creare nuovo materiale per l'album?
"Be', un po' di tempo per starcene tranquilli a concentrarci sul nuovo lavoro l'abbiamo avuto. Certo non si può definire tempo libero.. comunque, pur avendo deciso di cominciare a dedicarci alla creazione di qualcosa di nuovo, non abbiamo voluto forzare la mano, e la label ci ha appoggiati. Non è nel nostro standard registrare un pezzo per piazzarlo nella hit dei più venduti., non registriamo le nostre songs per soldi. Avevamo intenzione di scostarci dall'album precedente e di provare ad aprire nuove strade. A volte preferisco gettare giù qualche bozza scritta a mano e veder come potrebbe funzionare. Avremmo potuto incidere un bell' album di tecnica sopraffina, ma doveva anche avere la prerogativa di saper respirare da solo. Abbiamo voluto sentire cosa ne sarebbe saltato fuori. Non nego che se la gente va comprare un nostro disco perché lo apprezza ci fa davvero molto piacere, ma noi restiamo fedeli alle nostre convinzioni. Facciamo quello che ci piace fare senza stare a guardare quello che ci avviene attorno nella scena attuale, dove ogni pezzo è fatto per attirare l'attenzione del pubblico e spingerlo a comprare. A noi questa parte non interessa, continuiamo a fare quello in cui crediamo.
Poi quando comincia a parlarmi della label, Alex è molto chiaro con me: "L'etichetta non ha esercitato pressioni di alcun tipo. E sai bene che ci sono labels e labels, e c'è chi spinge parecchio per vendere. Noi ci siamo trovati benissimo, perché penso che la nostra label ci abbi apaprezzati per quello che facciamo, anche perché non ha mai interferito dicendoci quello che dovevamo fare. D'altra parte non abbiamo mai avuto l'obiettivo di registrare il tutto esaurito e non faremo nulla per fare in modo che questo possa accadere in futuro. Ci dispiace se la gente la pensa diversamente, ma a noi interessa solo migliorarci e andare avanti con quello in cui crediamo".

AMERICA LATINA
"L'idea di questo nuovo cd è nata in maniera molto naturale: abbiamo jammato insieme e abbiamo tirato giù un po' di idee. Siamo una band del Sud America e, anche se non credo sia una spiegazione logica per aver scelto di essere una band estrema, credo possa essere almeno fonte di ispirazione. Non è che siamo negativi perché veniamo da quelle zone, non dipende da quello. E' solo che il mondo, inutile negarlo, non è affatto quel gran bel posto perfetto per viverci, come molte persone possono credere. Basta vedere quello che accade tutti i giorni in alcune aree come lo stesso Sud America o anche in Africa per avere un'idea di quello che voglio dire. La gente muore tutti i giorni per la fame e le guerre. E' da lì che viene l'ispirazone per le parole delle nostre canzoni. Non che questo sia un concept album, ma sai, ogni album va affrontato in maniera differente. Personalmente sono stato molto influenzato dalla mitologia sudamericana. E' un mondo più apocalittico. In tutti i nostri album però se guardi più a fondo puoi capire il nostro modo di esprimerci".

BROTHERS
Ci descriveresti il rapporto che hai con gli altri ragazzi della band?
"Be' veniamo dallo stesso Paese, abbiamo lottato per le stesse cose e abbiamo visto le stesse situazioni, ma questo non vuol dire che le nostre personalità siano in qualche modo simili. Siamo invece piuttosto diversi tra noi, ma avevamo in comune il sogno di tenere viva la tradizione della musica estrema. Sai nei miei ricordi il metal è una scena molto più viva e siccome ultimamente sta quasi scomparendo, noi tentiamo di tenerne alto il nome. Comunque non è che biasimi gli artisti che firmano per una major. Ognuno può fare quello che vuole. Ma noi siamo cresciuti insieme e nel momento in cui non avremo più nessuna ispirazione, ci ritireremo dalle scene. Io sono il più vecchio della band e una volta suonavo nel gruppo della scuola. E' stato allora che ho incontrato Max e ho subito capito che con quel ragazzo avremmo fatto strada e lo penso ancora dopo tutti questi anni".

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UN LIBRO APERTO
"Volevamo che il nostro sound avesse una effetto reale sull'ascoltatore. Nel cd abbiamo così deciso di inserire alcuni pezzi molto grezzi e altri epici o più sofisticati e tecnicamente carichi come Asian of Asan. E' stato un po' come riempire un libro aperto. Non stiamo cercando di venire ricordati in futuro. Sono solo un uomo che lotta per lasciare un segno del suo passaggio, ma non siamo idoli o una specie di nuova religione. E' solo musica."
Il tono della conversazione con Alex sembra molto più vicino a quello che terresti con un amico che a quello che convenzionalmente caratterizza un'intervista. E poi a me è sembrato tutto più bello, perché anche l'ambiente era confortevole. Da parte sua Alex potrebbe sembrare un po' nervoso, perché deve per forza stare sempre in movimento: gesticola, rigira una bottiglia tra le mani, dondola la sedia, ma in realtà si sente a suo agio. E' un tipo di reazione che mi potrei aspettare da un batterista, che sente sempre il bisogno di muovere qualcosa. La sua voce è bassa e ha gli occhi prennemente puntati sul tavolo, come per leggere un copione. Quando gli chiedo se è difficile fare extreme metal, mi sorride. Ma poi mi spiego meglio e gli chiedo se sente pesantemente la pressione esercitata dalle aspettative della nuova generazione di metallari, che pretendono sempre molto dalle bands come la sua. Alex si prende una pausa e poi risponde:
"Eh! Bella domanda! E questa come potrai immaginare anche tu è la parte più difficile. Devi assolutamente fare una buona impressione alle persone che ti supportano sempre. Ma non sai mai come può andare a finire. La gente potrebbe anche stancarsi di quello che facciamo. E' successo anche a me. Ci sono state bands in passato che mi piaceva ascoltare, e compravo anche i loro album. Poi hanno cominciato a vendere bene e fare cose del tutto diverse. Da certi punti di vista forse noi vendiamo poco, ma siamo sempre stati onesti. Solamente in questo modo riusciamo a reagire alla pressione esterna. Dico sempre agli altri ragazzi che non siamo la stessa persona ma che abbiamo lo stesso sangue. Perché dovrei occupare un posto più elevato rispetto a quelli che mi circondano e mi supportano? Tutti hanno diritto alla loro fetta di torta. Per questo a volte andiamo fuori di matto, perché non c'è posto per le rock stars nella scena metal. Siamo sempre sotto pressione e ti garantisco che quando hai un bel po' di ragazzini che comprano i tuoi dischi, ti rendi conto che sono tosti! Insomma, la pressione la sentiamo ma finché siamo contenti di quello che facciamo e i ragazzi vengono ai nostri shows e comprano i nostri cd, va tutto a meraviglia".

TEMPI DIFFICILI
"Ma sai, ho il dente ancora un po' avvelenato riguardo al passato, perché tuttora a volte penso che sarebbe potuta andare meglio. Da sempre cerchiamo di suonare nel modo più impeccabile che possiamo. Adesso invece... hai un riff ed eccoti bella e pronta la canzone. Abbiamo puntato ad affinare la nostra tecnica, ma ancora adesso siamo pittuosto rozzi. Se guardo indietro, agli esordi, vedo una band di selvaggi scalmanati. Però per me è stata una fantastica esperienza suonare con i Morbid Angel o con i Deicide, che abbiamo incontrato durante il nostro primo tour negli States. Guarda, ho il piacere di confidarti che non abbiamo mai avuto problemi con i nostri colleghi, perché la nostra idea è sempre stata quella di lavorare duro per essere all'altezza della situazione".

LA VITA DI TUTTI I GIORNI
"Siamo stati decisamente più ribelli in passato, ma non ti nascondo che negli ultimi tempi preferisco di gran lunga starmene a casa. So che ti potrebbe sembrare strano. Di recente ho scoperto la meditazione come forma di chiarezza mentale e la boxe come sfogo per il fisico. Certo in me resta sempre un'animo selvaggio, ma non sono una persona rude e credo in Dio. E' solo che negli ultimi anni ho cominciato a mettere a fuoco quelli che ritengo essere i miei obiettivi principali e lavoro per raggiungerli. Pensa che ho adesso riesco ad apprezzare perfino i documentari in Tv!"
Dopo un attimo di silenzio, Alex mi guarda sorridendo e conclude: "Sto diventando grande, è questo il motivo principale per cui non mi piace più perdere tempo". Peccato, la nostra piacevole chiacchierata è finita. E' quasi ora di salire on stage, e Alex deve affrettarsi. Bene, posso dire che è stato bello vedere da vicino una death metal band che ogni volta che sale sul palco sa come sorprendermi. Spero vi siate divertiti anche voi a leggere. Alla prossima!

Grazie ad Alex e agli altri componenti dei Krisiun, alla crew e a Joey.

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